Le coppie che arrivano e si
stabiliscono in Italia finiscono nel tempo per ricalcare la
suddivisione del lavoro domestico delle famiglie italiane. Lo
conferma una ricerca del centro studi sulle diseguaglianze
sociali del Dipartimento di sociologia e ricerca sociale
dell'Università di Trento. Il lavoro svolto da un gruppo di
ricercatori - informa l'ateneo - è stato pubblicato sulla
rivista scientifica "Demographic Research". L'articolo è firmato
da Elisa Brini, Anna Zamberlan, e Paolo Barbieri.
A quanto emerge dallo studio, le coppie che arrivano in
Italia dall'estero si portano dietro le loro usanze anche nel
modo di ripartirsi il lavoro domestico e i compiti genitoriali.
Chi proviene da paesi con una maggiore equità nella condivisione
dei ruoli di genere continua a dividersi in maniera bilanciata i
compiti. Allo stesso modo, chi era abituato a una suddivisione
diseguale, penalizzante per le donne, tende a continuare a
praticarla. Con il tempo, però, le cose cambiano: più passano
gli anni e più la cultura originaria si affievolisce e le coppie
immigrate finiscono per ricalcare la divisione dei ruoli tipica
delle famiglie autoctone.
"Si registrano così sia coppie che, dopo anni in Italia,
connotano il loro ménage in chiave di maggiore equità di genere
rispetto a quella che avevano nel paese di origine sia altre
che, invece, assumono le diseguaglianze delle famiglie italiane
nella ripartizione dei lavori domestici e cura dei figli",
affermano i ricercatori.
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