"Oggi tutti parlano della carenza
di manodopera qualificata, ma solo a pochi è chiaro che ci
troviamo di fronte a un punto di svolta ancora più incisivo e
che rimodellerà completamente il modo di lavorare e di vivere:
la trasformazione digitale, guidata da tecnologie basate
sull'intelligenza artificiale - con tutti i suoi vantaggi e
svantaggi. Dobbiamo essere preparati anche a questa nuova
sfida". Lo afferma il presidente IPL, Andreas Dorigoni.
Guardando ai prossimi dodici mesi, la netta maggioranza dei
lavoratori dipendenti intervistati dall'Ipl prevede uno sviluppo
positivo dell'economia locale. "Il miglioramento di quasi tutti
gli indicatori del sentiment dei lavoratori dipendenti - osserva
il direttore dell'Ipl, Stefan Perini - consente diverse
interpretazioni. Una di queste è che, dopo tanti mesi difficili
dettati prima dal Coronavirus e poi dalla crisi energetica
aggravatasi con la guerra in Ucraina, i lavo-ratori dipendenti
vedono di nuovo la luce alla fine del tunnel e possono quindi
riprendere fiato".
Per quanto riguarda l'Alto Adige, il punto di svolta nella
politica dei tassi d'interesse non è ancora stato raggiunto e la
massiccia erosione del potere d'acquisto e dei risparmi (un
sesto in soli due anni!) avrà un impatto notevole sull'economia
(bisogna solamente capire quando e con quale intensità).
L'inflazione rimane elevata e l'onere degli interessi si fa
sentire (chi ha un mutuo per l'acquisto di un'abitazione con un
tasso variabile deve fare i conti con una spesa mensile
aggiuntiva che è in media di 154 euro), ma il mercato del lavoro
è solido. Va inoltre notato che la dinamica del credito locale,
a differenza di quella di altri Paesi, non è ancora crollata, il
che è sorprendente se si considera il significativo inasprimento
dei tassi di inte-resse. Ciò configura alla fine un andamento
complessivamente positivo, alla luce del quale l'IPL prevede per
l'economia altoatesina nel 2023 un PIL in aumento del +0,7%.
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