"Nonostante il mio noto dissenso dalle sue parole, mi impegnerò sempre al massimo per il suo diritto a dire ciò che ritiene di dire": così il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, oggi a Spoleto, dopo le polemiche per le proteste durante i comizi del leader della Lega, Matteo Salvini. Alfano ha risposto ai giornalisti a margine della sua visita alla scuola allievi sottufficiali di polizia, a Spoleto. Riferendosi sempre a Matteo Salvini, il ministro dell'Interno ha sottolineato di non credere "che abbia inibita la libertà di parola". "Ma è assolutamente indegno - ha aggiunto - che qualcuno voglia impedirgli di parlare".
Alfano ha quindi elogiato la gestione dell'ordine pubblico in occasione della visita del segretario della Lega ieri a Perugia e in altre località dell'Umbria. "L'ordine pubblico - ha sottolineato - ha funzionato anche qui. Ringrazio le forze dell'ordine, che hanno garantito a Salvini il suo sacrosanto diritto ad esprimere il proprio pensiero e le sue opinioni politiche. Ringrazio particolarmente il questore Carmelo Gugliotta, che era fisicamente e personalmente in piazza anche lui. Questo è stato un gesto di particolare delicatezza, sensibilità e generosità".
Ieri Salvini era stato contestato appena giunto a Marsciano, una delle tappe del tour elettorale umbro. Il leader leghista è stato anche raggiunto da uno sputo.
Salvini è stato accolto a Marsciano da una ventina di contestatori con striscioni. "Torna a casa tua" e "Marsciano antifascista" le scritte. Diverse anche le urla, come "vai a lavorare". Salvini ha replicato inizialmente lanciando baci poi ha cercato di raggiungere chi gli aveva sputato. ''Dove sono Renzi e Alfano? - ha attaccato in seguito da Radio Padania - Dov'è la democrazia? Stamani pure uno sputo in faccia ho preso! Chi agita questo clima con 4 figli di papà che giocano a fare i rivoluzionari tirando petardi tra le mamme con carrozzine? Mi viene il dubbio che a qualcuno impedire alla Lega i comizi faccia comodo''.
Sempre ieri il Viminale aveva replicato snocciolando i numeri degli agenti impiegati per la tutela dell'esponente leghista, oltre 8 mila. "Dal 28 febbraio del 2015 a oggi, in relazione alle iniziative politiche dell'on. Matteo Salvini, che si sono svolte in 62 province, sono state impiegate 8.465 unità delle Forze dell'Ordine". Così fonti del Viminale replicano al leader leghista che si era lamentato con il ministro dell'Interno Alfano per le aggressioni subite ai comizi.
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