Il gup di Perugia ha condannato a 30 anni di reclusione Francesco Rosi per avere ucciso a colpi di fucile nel novembre 2015 la moglie, l'avvocato Raffaella Presta, 40 anni, durante una lite in casa. Il processo si è svolto con rito abbreviato e il giudice ha escluso l'aggravante della premeditazione.
Dopo la lettura della sentenza, l'imputato, attualmente detenuto, l'ha commentata con poche parole con il suo difensore, l'avvocato Laura Modena. "Me lo aspettavo" ha detto Rosi. Per il quale l'accusa aveva chiesto la condanna all'ergastolo.
"Non si torna indietro" il commento della sorella di Raffaella Presta uscendo dal tribunale. "E' stata emessa una sentenza pesante - ha aggiunto - ma nessuno ci ridarà mia sorella e il suo bambino non avrà più la sua mamma".
Francesco Rosi, che dopo l'omicidio chiamò il 112 e venne arrestato dai carabinieri, è stato quindi condotto dalla polizia penitenziaria nel carcere di Perugia Capanne.
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