/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Marcia pace di giovani, pochi politici

Marcia pace di giovani, pochi politici

Striscioni per rispetto diritti e sostegno a sindaco Locri

PERUGIA, 08 ottobre 2018, 11:17

Redazione ANSA

ANSACheck

?March for Peace? from Perugia to Assisi - RIPRODUZIONE RISERVATA

?March for Peace? from Perugia to Assisi - RIPRODUZIONE RISERVATA
?March for Peace? from Perugia to Assisi - RIPRODUZIONE RISERVATA

Tanti giovani e tante famiglie, con gli zaini in spalla, coperti dalle cerate per difendersi dalla pioggia che poi ha lasciato il posto a un timido sole, hanno marciato da Perugia ad Assisi "per la pace e la fraternità". Contro ogni forma di discriminazione e razzismo. Perché "nessuno deve essere lasciato solo" come recita il manifesto della PerugiAssisi 2018. Una marcia di gente, 100 mila partecipanti (10 mila studenti) secondo gli organizzatori, con i colori dell'iride, i simboli del volontariato laico e cattolico, dei sindacati e del mondo dell'associazionismo. Praticamente assenti le bandiere dei partiti che avevano caratterizzato le precedenti edizioni. Ad accompagnarli "E' tempo", l'inno scritto dagli studenti di cinque scuole del Friuli Venezia Giulia, nessuno slogan se non "Bella ciao" intonata da un gruppo del comasco. Nel serpentone i gonfaloni e i rappresentanti di poco meno di 300 tra Comuni, Province e Regioni italiane. Con la presidente umbra Catiuscia Marini, Pd, e il sindaco di Perugia, Andrea Romizi, FI, mentre non hanno partecipato esponenti di Governo. L'attualità non rimane comunque fuori dalla Perugia-Assisi Flavio Lotti, anima della Marcia, invita a candidare al Nobel per la pace il "modello Riace". Un "modello d'accoglienza e solidarietà che risponde ai valori cui la marcia si ispira". All'arrivo alla Rocca di Assisi, Marini ricorda quindi che "più di 70 anni fa, l'Europa e l'Italia hanno avuto bisogno della migliore gioventù per difendere la democrazia, per mettere fine alla dittatura nazista e fascista, per liberare i propri Paesi dalla guerra". "Anche oggi - aggiunge - abbiamo bisogno della migliore gioventù per affermare i diritti costituzionali, per difendere la nostra Costituzione, per ribadire la Dichiarazione dei diritti umani di settanta anni fa". "La pace coinvolge e sfida la cultura, l'economia, la politica, l'educazione, interpella ciascuno. L'apporto creativo dei giovani è indispensabile per dare sostanza alla pace" aveva già sottolineato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un messaggio a organizzatori e partecipanti. Parlando a quei giovani che hanno camminato dietro alla bandiera della pace della prima marcia di Aldo Capitini. "Vinci l'indifferenza, conquista la pace" c'è scritto su uno striscione del liceo artistico di Vasto. Arrivato insieme, solo per citare alcuni, all'istituto comprensivo De Amicis Maresca di Locri e al Brignoli-Einaudi-Marconi di Gradisca d'Isonzo-Staranzano. Con loro don Luigi Ciotti e la gente di 'Libera', i Focolari e le Donne contro la guerra, Amnesty, l'Anpi e gli immigrati dell'Arci che proclamano 'United we stand, divited we fall'. "Il popolo dei ponti" come lo definisce padre Enzo Fortunato. Al quale Mauro Gambetti, custode del Sacro Convento di Assisi, chiede: "custodite la fiammella di Francesco e illuminate il mondo con gesti di pace".

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

Guarda anche

O utilizza