Il Capitano Ultimo a fianco dei
terremotati del centro Italia, "sfiancati dai ritardi della
burocrazia e che dopo oltre due anni dal sisma - denuncia
l'ufficiale dei carabinieri che arrestò Totò Riina - non solo
non riescono a rientrare nelle loro case, ma neppure a
cominciare i lavori di ricostruzione". Per questo, "per
sensibilizzare l'opinione pubblica e chi ha il potere e il
dovere di intervenire", domenica alle 12.30 alla Casa famiglia
del Capitano Ultimo, a Roma, si riuniranno i sindaci e gli
amministratori delle zone colpite "per non dimenticare, per
ricostruire, per alzare la testa" e "dire basta ai ritardi, alle
lungaggini, all'indifferenza" che stanno paralizzando i
territori terremotati dell'Umbria, delle Marche, del Lazio e
dell'Abruzzo.
"Abbiamo invitato i primi cittadini e gli amministratori dei
comuni disastrati dal terremoto, da Amatrice a Norcia, da
Arquata del Tronto ad Accumoli - spiega il colonnello Sergio De
Caprio, alias Ultimo, all'ANSA - perchè insieme a loro vogliamo
ripartire".
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