Sono ancora in fase di accertamento le cause dell'emissione anomala di fumi, da una siviera trasportata dall'area forni elettrici al convertitore Aod2 del reparto acciaieria dell'Ast, a Terni: lo spiega l'azienda, precisando che il fenomeno si è esaurito in pochi minuti.
Al primo sopralluogo dell'Arpa ne ha fatto seguito un altro da parte della stessa agenzia ambientale e del Noe, durante il quale è stata visionata l'area dove si è verificata l'emissione anomala e le fasi di processo, è stata acquisita documentazione tecnica e sono state raccolte testimonianze.
L'Ast, in una nota, torna poi sulla contaminazione della falda acquifera all'interno dell'acciaieria e spiega che "a seguito dei risultati, si è tempestivamente attivata per individuare la possibile fonte della contaminazione, con attività ispettive sugli impianti".
Una volta terminate le analisi, i tecnici di Ast hanno ritenuto che la contaminazione nel piezometro F19 possa essere "storica" e quindi non determinata da fenomeni in corso.
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