La guardia di finanza ha
individuato e denunciato altre otto persone che, approfittando
dello stato di emergenza dichiarato a seguito della prima scossa
del sisma del 24 agosto 2016, avrebbero falsamente attestato di
risiedere abitualmente, stabilmente e in maniera continuativa in
alcuni dei paesi nell'area del cratere, per poter accedere al
cosiddetto "Cas", ovvero il contributo mensile spettante a
coloro che abbiano provveduto autonomamente a trovare un
alloggio alternativo all'abitazione resa inagibile dal
terremoto.
I reati ipotizzati sono falsità ideologica commessa dal privato
in atto pubblico e truffa aggravata per il conseguimento di
erogazioni pubbliche. Le indagini sono state svolte dai
finanzieri della compagnia di Spoleto, coordinati dalla locale
procura della Repubblica. Fino ad ora, sono stati ultimati gli
accertamenti complessivamente nei confronti di 27 persone, di
cui solo tre sono risultate regolari.
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