Il tribunale del Riesame, sulla
base di una perizia disposta un anno fa, ha proceduto al
dissequestro di quasi 20 milioni in denaro, beni e valori
sequestrati a Gesenu nell'ambito dell'inchiesta "Spazzatura
d'oro connection" del 2016 per associazione per delinquere e
truffa a danno di 24 Comuni dell'Ati 2.
"I magistrati - dice l'avv. Francesco Falcinelli, uno dei legali
di Gesenu - hanno ricostruito in un'ordinanza di 30 pagine
l'articolatissimo giudizio che riguarda il sequestro", sul quale
"si era pronunciata la Cassazione, con rinvio, ritenendo errata
la scelta dei criteri adottati dal collegio per l'individuazione
delle dimensioni del profitto ingiusto". "Il perito ha stabilito
che non sussiste inadempimento da parte di Gesenu - afferma - ma
solo una criticità del materiale conferito che ha prodotto una
minore resa". I giudici ritengono che Gesenu abbia
sostanzialmente adempiuto la propria obbligazione contrattuale,
escludendo "nella quasi totalità, la configurabilità del delitto
di truffa".
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