"Pozzo non è
più 'zona rossa', dopo 14 giorni hanno tolto le transenne e
questo ci fa sentire più liberi, anche se in definitiva poco
cambia dato che dobbiamo comunque restare a casa". A raccontare
all'ANSA come sono trascorse le due settimane da "blindati" è
Michela, una giovane mamma di 2 bambini, che vive
in questo borgo del comune di Gualdo Cattaneo.
"Sono stati giorni pesanti - ha spiegato - Per ogni cosa dovevi
chiedere alla Protezione civile oppure rivolgerti al Centro
operativo comunale e la spesa te la dovevi far portare a casa.
E' stata una continua sensazione di oppressione, ma comunque
necessaria". Michela racconta che ogni giorno "ci dovevamo
misurare la febbre almeno 2 volte e la Usl ci telefonava per
conoscere il nostro stato di salute. Fortunatamente - racconta
ancora - è andato tutto bene". Chi ne ha risentito maggiormente
della blindatura, secondo la donna, sono stati i bambini più
piccoli.
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