In Umbria la filiera del nocciolo
ha imboccato la strada dello sviluppo e della crescita. Nei
numeri ma anche nella qualità di risultati e servizi, tra
aggregazione, sinergie e valore aggiunto per le imprese
agricole. Dai circa 40 ettari iniziali coltivati di tre anni fa,
ai 110 del 2019 per arrivare ai 350 ettari attuali (distribuiti
in varie aree della regione e in diverse altitudini), oggi
questa filiera "concreta, sostenibile e con visione al futuro"
si può dire che ha iniziato a mettere solide radici, anche se
partita da poco. Con l'obiettivo di arrivare presto a 1.000
ettari.
Se ne è parlato in un incontro tecnico-dimostrativo e di
confronto organizzato da Confagricoltura Umbria. Punto di
partenza, l'importante cooperazione tra Ferrero Hazelnut Company
(Hco) e la cooperativa altotiberina ProAgri, nata due anni fa
grazie al 'Progetto Nocciola Italia' (con migliaia di ettari di
nocciolo di qualità previsti in tutta la nazione) per una
riconversione del territorio umbro che favorisca un percorso di
filiera integrata.
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