L'azienda ospedaliera Santa Maria
di Terni, in linea con le strategie regionali per la Fase 3, è
pronta ad aumentare l'attività di diagnosi per evitare il
rischio di ripresa di focolai di Covid-19. Con una capacità
potenziale di 400 test al giorno - spiega una nota della stessa
azienda -, il laboratorio di biologia molecolare è infatti in
grado di raddoppiare l'attività di diagnostica molecolare, cui
si aggiungerà quella sierologica, effettuata direttamente dal
laboratorio analisi, utile in questa fase per conoscere la
diffusione del virus nella popolazione. "Andremo ad eseguire un
numero maggiore di tamponi, che finora si attestavano sui 50-60
al giorno" spiega il dottor Augusto Scaccetti, direttore del
dipartimento di Diagnostica di laboratorio ed
immunotrasfusionale. "Solo per la Usl Umbria 2 e per la
prefettura - continua - in questi giorni arriveremo ad eseguire
fino a 100 tamponi quotidiani e in ogni caso, se ce ne fosse la
necessità, siamo pronti per aumentare l'attività fino a una
capacità di 400 campioni per rispondere alle esigenze sia del
territorio sia dell'ospedale. Inoltre la diagnostica molecolare
sarà presto integrata con la diagnostica sierologica: in questo
caso i prelievi sierologici, effettuati contestualmente ai
tamponi, saranno analizzati direttamente dal laboratorio Analisi
cliniche diretto dal dottor Alessandro Mariottini". Per quanto
riguarda la sorveglianza in ospedale "il prelievo per
l'esecuzione del test sierologico sarà effettuato
contestualmente al tampone molecolare - spiega il dottor Michele
Palumbo, direttore della clinica di Malattie infettive - per
un controllo combinato e contestuale, ma con valutazione
differenziata, che interessa tutti i pazienti: sia quelli che
accedono in urgenza dal pronto soccorso sia in caso di ricovero
programmato (non più di 72 ore prima del ricovero). Inoltre -
conclude Palumbo - prosegue anche la sorveglianza del personale
sanitario, dell'ospedale e del territorio".
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