Importava la droga dal Pakistan, la
lavorava e poi la cedeva a terzi per rifornire il mercato
cittadino e alcune aree della Toscana, la presunta associazione
criminale stroncata dalla questura di Terni nell'ambito
dell'operazione Alì Park, che ha portato all'arresto di dieci
persone. Le ordinanze di custodia cautelare firmate dal gip di
Perugia, su richiesta della locale Direzione distrettuale
antimafia, sono state eseguite a carico di sei pakistani, due
tunisini, un nigeriano e un italiano, ritenuti responsabili, a
vario titolo, di associazione finalizzata al traffico di droga,
in particolare eroina e cocaina.
Base logistica della "redditizia" attività illecita - è stato
spiegato questo pomeriggio nel corso di una conferenza stampa -,
un money-transfer nei pressi della stazione ferroviaria ternana,
utilizzato per un giro di affari di migliaia di euro al mese. È
stato inoltre accertato che l'organizzazione aveva sul
territorio la disponibilità di almeno cinque appartamenti, dove
nascondeva lo stupefacente per poi lavorarlo, fra la stazione
ferroviaria e il quartiere di Borgo Bovio.
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