Saranno sei le
opere che saranno proposte nella mostra "Raffaello giovane a
Città di Castello e il suo sguardo", in programma dal 27 marzo
al 30 maggio 2021. Nel centro umbro l'artista dipinse lo
Sposalizio della Vergine e qui ha lasciato lo Stendardo
processionale della Santissima Trinità.
Nell'esposizione sarà ricomposta la Pala di San Nicola, prima
opera firmata da Raffaello. Novità assoluta, dalla mostra in poi
il gonfalone di Raffaello e il Martirio di San Sebastiano
saranno "vis-à-vis" nella stessa sala.
La mostra è l'unica in Umbria ad essere finanziata dal
Comitato nazionale per il Cinquecentenario. Ricostruisce il
periodo tifernate di Raffaello, quando tra 1500 e 1504, ad
appena venti anni, ricevette a Città di Castello importanti
commissioni che gli aprirono le porte delle corti rinascimentali
e della curia romana. Saranno proposte anche l'Eterno e la
Vergine del Museo Nazionale di Capodimonte e l'Angelo della
Pinacoteca di Brescia, il disegno dell'Ashmolean Museum di
Oxford con uno studio delle teste delle fanciulle presenti nel
corteo dello Sposalizio e il disegno relativo all'Eterno per il
gonfalone della Santissima Trinità.
"La mostra - ha detto il sindaco Luciano Bacchetta - sarebbe
stata in corso in questi giorni se l'emergenza Covid non ci
avesse costretto a rimandarla. Ci regalerà comunque un punto di
osservazione inedito su Raffaello, raccontando come da
apprendista sia diventato uno dei più grandi artisti di tutti i
tempi".
"La mostra - ha spiegato Teza - vuole documentare la ricca
cultura iniziale del giovane Raffaello, formatosi grazie
all'importante magistero del padre Giovanni Santi a Urbino e la
frequentazione della bottega di Perugino, tappa fondamentale del
suo apprendistato giovanile. Questa fase verrà documentata da
opere di Giovanni Santi e del Perugino, provenienti da Urbino e
da Perugia".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA