Alla luce della ripresa della
pandemia di Covid, Tommaso Bori ritiene "opportuno che venga
congelato, ma non fermato" il congresso regionale del Pd in
vista del quale si è candidato come segretario. Lo scrive in un
post su Facebook.
"Congelare il congresso umbro, non significhi però
annullarlo" afferma Bori. "Occorre mantenere le regole che ci
siamo dati - aggiunge -, aggiornando le modalità di discussione
e di voto, preservare il tesseramento e i candidati che sono già
in campo, compresa l'estesa platea di iscritti presenti in
lista. Altrimenti si vanificherebbe il lavoro e l'impegno messo
in campo fino ad oggi. Ma soprattutto è necessario smettere di
schiacciare il dibattito su ruoli e incarichi, spostando
l'attenzione sui temi, i progetti e le idee per il Pd e per
l'Umbria, così come noi abbiamo tentato di fare sin dal primo
giorno. Perché non possiamo più permetterci un Partito
democratico privo di organismi legittimati, di partecipazione
collettiva e di scelte condivise, come purtroppo avviene da
oltre un anno e mezzo".
Secondo Bori "data la recrudescenza della pandemia e la
recente impennata dei contagi, serve ora un gesto di
responsabilità collettiva, che porti a valutare il congelamento
momentaneo dei congressi senza che con ciò, si arrivi a
vanificare il lavoro compiuto in questi mesi e ad arrestare il
percorso di discussione e confronto già avviato".
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