Il dottor Lorenzo Brunetti,
ricercatore dell'Università degli studi di Perugia, e medico
ematologo, specialista in leucemie acute, in servizio presso la
struttura di Ematologia e Trapianto dell'ospedale di Perugia,
diretta dal professor Brunangelo Falini, si è aggiudicato il
premio nazionale "Giovani ricercatori 2020". E' stato scelto tra
373 candidati che operano in dieci diverse aree di ricerca
scientifica (agricoltura, alimenti e nutrizione, ambiente,
astrofisica e spazio, biomedicina e farmaci, Covid-19,
oncologia, ingegneria, intelligenza artificiale e big data,
fisica, matematica e informatica).
Il premio viene consegnato ogni anno dal Gruppo 2003,
composto da scienziati italiani di fama internazionale, a
ricercatori che operano presso istituzioni italiane, e quello
per la categoria "Oncologia" è stato assegnato appunto al dottor
Brunetti, il cui studio è stato selezionato tra altri 32 lavori
presentati. "La commissione ha ritenuto che lo studio,
eccellente da un punto di vista di originalità e valore
scientifico - è detto nella motivazione del premio -, ben
risponda a una delle maggiori e crescenti necessità in
Oncologia, ovvero l'identificazione di nuovi potenziali target
terapeutici congiuntamente a biomarcatori predittivi e o
prognostici di esito clinico, con la possibile ricaduta clinica
legata ad un potenziale studio che preveda l'utilizzo di
inibitori di XPO1 in pazienti affetti da LAM NPM1-mutata".
Il commissario dell'ospedale Marcello Giannico, ha incontrato
il ricercatore per esprimere apprezzamento e sottolineare "come
l'attività assistenziale trovi nuovi e costanti impulsi
terapeutici proprio dalla ricerca, ponendo la struttura di
Ematologia ai primi posti in campo nazionale ed internazionale".
Apprezzamenti alla attività dello scienziato perugino sono
stati espressi, anche dal mondo accademico. "La gestione
dell'emergenza Covid in corso non deve farci dimenticare
l'importanza di proseguire con forza la ricerca riguardante la
prevenzione, la diagnosi precoce e la cura delle altre
patologie, che ogni anno continuano a far registrare migliaia di
nuovi casi", ha sottolineato il rettore dell'Università degli
Studi, Maurizio Oliviero.
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