Una nuova pagina del Made in Italy
e dell'agricoltura di qualità viene scritta in Umbria, con la
nascita della filiera italiana del luppolo e la crescita quindi,
soprattutto, del settore dei birrifici artigianali. Così è stato
presentato il convegno "Luppolo made in Italy: la Filiera del
Luppolo italiano" che si è svolto oggi in modalità streaming con
la partecipazione, tra gli altri, del sottosegretario del Mipaaf
Giuseppe L'Abbate, del sottosegretario del Mise Gian Paolo
Manzella, dell'assessore regionale all'agricoltura Roberto
Morroni, di Michele Cason, presidente di Assobirra, di Andrea
Soncini di UnionBirrai e di Teo Musso, presidente del Consorzio
Birra italiana.
Ad organizzare il momento di confronto, anche per presentare
il progetto dopo due anni di sperimentazione in campo e tre anni
di attività, la Rete di imprese "Luppolo Made in Italy" (al
momento sono 12) con sede a Città di Castello e presieduta da
Stefano Fancelli. Occupare in Italia, a regime, dal 3,5 all'8%
del mercato globale, con 5 mila ettari coltivati e oltre 300
milioni di euro di valore: questo l'obiettivo della filiera "per
arrivare a coltivare luppolo italiano per una birra totalmente
italiana o luppolo italiano per chi vorrà dare italianità alle
sue birre" come ha spiegato Fancelli.
Filiera quindi con il cuore in Umbria, e in particolare
nell'Altotevere anche per legame con la coltura tabacco con le
sue affinità nel post raccolta grazie a macchinari comuni. "Un
territorio ideale - è stato detto - per costruire un grande
distretto di produzione biologica di luppolo e una filiera
moderna, competitiva e di grande qualità".
L'Umbria quindi si candida a rappresentare un punto di
riferimento a livello nazionale, in termini di ricerca,
produzione, trasformazione e commercializzazione del luppolo,
con la Rete e filiera sostenute dalla Regione, grazie al Piano
di sviluppo rurale, come ha ricordato Morroni. "Parliamo - ha
detto - di un prodotto agricolo dal valore aggiunto elevato e in
Umbria ci sono le fondamenta necessarie per gli sviluppi di
questa filiera e dobbiamo abbracciare con convinzione questa
prospettiva".
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