Lo chiamano il "triangolo
benedetto", ma in tempo di pandemia per Iside De Cesare -
titolare di un paio di ristoranti - questa terra di confine tra
Lazio, Umbria e Toscana è diventato un paradosso tutto italiano,
al punto da essere costretta a chiudere entrambi i locali in
attesa che un nuovo dpcm permetta, in futuro, di ricircolare tra
le regioni. Le due attività raggiunte dall'ANSA - "La Parolina"
e "La Monaldesca" - si trovano esattamente sul confine dove si
incontrano le tre regioni, nel cuore dell'area naturalistica del
Monte Rufeno, tra le province di Viterbo, Terni e Siena. "Il
paradosso - racconta la ristoratrice - è che i ristoranti si
trovano per qualche centinaio di metri in territorio laziale,
oggi classificato in zona gialla nella lotta al Covid e quindi
potremmo restare aperti per il pranzo, ma, a parte molti
affezionati romani, i due terzi della nostra clientela arrivano
dall'Umbria e dalla Toscana, che si trovano praticamente a due
passi da qui. Umbria e Toscana sono però inserite nelle fasce
arancione e rossa e quindi i cittadini non possono muoversi dai
rispettivi comuni di appartenenza".
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