La Corte d'assise d'appello di
Perugia ha ridotto da 16 a 14 anni di reclusione la condanna,
per omicidio volontario, nei confronti della ventinovenne di
Terni accusata di avere abbandonato, il 2 agosto 2018 nel
parcheggio di un supermercato di Borgo Rivo, il figlio appena
nato e poi morto. Il processo si è svolto con il rito
abbreviato.
"Attendiamo di leggere le motivazioni - spiega il difensore
della donna, l'avvocato Alessio Pressi -, ma crediamo che i
giudici abbiano valutato in maniera più oggettiva il vissuto
della ragazza e letto più approfonditamente la consulenza
psichiatrica del ctu redatta in incidente probatorio".
La difesa, del collegio fa parte anche l'avvocato Attilio
Biancifiori, aveva chiesto la derubricazione del reato ad
infanticidio e si è detto "moderatamente" soddisfatta della
sentenza. "Nella giovane non c'era la volontà di uccidere il
bambino", sostiene l'avvocato Pressi, secondo il quale sul gesto
da lei compiuto avrebbe influito "la situazione di sconforto e
solitudine vissuta".
I difensori valuteranno ora il ricorso per Cassazione.
Presente all'udienza anche il legale di parte civile, l'avvocato
Luca Leonardi, che assiste l'ex compagno della donna, padre del
bambino.
La giovane, che ha già espiato circa due anni e mezzo della
condanna, rimane agli arresti domiciliari in una comunità.
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