"L'Umbria è in ritardo sul fronte
della vaccinazione antinfluenzale che, complice la concomitante
vaccinazione anticovid, rischia di slittare provocando dei danni
incalcolabili, con un maggior rischio di epidemie, di malattie
prevenibili e un maggior numero di persone suscettibili in
circolazione": a sostenerlo sono i consiglieri regionali del
Partito democratico Tommaso Bori, Simona Meloni, Fabio
Paparelli, Donatella Porzi e Michele Bettarelli, che hanno
presentato un'interrogazione per chiedere alla Giunta "quali
azioni intenda porre in essere per la riorganizzazione del
servizio di vaccinazioni".
"Il tema della riorganizzazione del servizio - spiegano i
consiglieri dem - è quanto mai urgente, a fronte delle evidenti
necessità di assunzione di personale, della inadeguatezza delle
strutture sanitarie, di approvvigionamento delle dosi vaccinali
necessarie e per l'ampliamento e la riorganizzazione dei
servizi, a fronte della necessaria differenziazione tra vaccini
Covid e non Covid".
Il documento dei consiglieri del Pd sottolinea come, in questo
momento, "l'Italia si sta preparando alla grande campagna di
vaccinazione contro il virus SarsCov2 con un piano che prevede
l'individuazione, in Italia, di
300 punti di somministrazione per la distribuzione di 3,4
milioni di dosi. La prima somministrazione andrà effettuata
nelle strutture ospedaliere e in Umbria ne andranno individuate
quattro, ognuna per duemila persone in 15 giorni. Le dosi per
l'Umbria, nella prima fornitura, sono 52mila, per 26mila
persone". "In questo quadro - proseguono i consiglieri Pd - in
Umbria mancano ancora la metà delle dosi del vaccino
antinfluenzale per le categorie a rischio, sotto i 65 anni, tra
cui i cardiopatici e i pazienti fragili".
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