Calci e pugni ad un disabile per
impossessarsi del suo portafoglio: sono i contorni di una rapina
contestata dai carabinieri di Terni ad una italiana di 20 anni e
ad un tunisino di 42, arrestati in esecuzione di un'ordinanza di
custodia cautelare emessa dal gip. L'uomo è stato rinchiuso in
carcere, mentre la giovane si trova ai domiciliari, in quanto
madre di una bimba piccola.
L'episodio - riferisce l'Arma - è avvenuto nel pomeriggio del
4 dicembre nell'androne del palazzo della vittima della
violenza, sofferente di una patologia che non gli consente di
deambulare e parlare perfettamente. Quando l'uomo, di mezza età,
appoggiandosi con fatica ad un carrellino, è sceso dalla sua
abitazione per gettare la spazzatura, poco prima di rincasare è
stato colto alle spalle dai due che - in base alla ricostruzione
degli investigatori -, approfittando della sua condizione, lo
hanno gettato a terra. Dopo avergli chiuso la bocca con una
mano, la coppia - sempre secondo l'accusa - lo ha colpito con
calci e pugni, riuscendo infine a sfilargli il portafoglio dalla
tasca, contenente documenti, il bancomat e 160 euro. I due sono
poi fuggiti per le vie circostanti, facendo perdere le proprie
tracce.
Le indagini - spiegano sempre i militari - inizialmente non si
sono rivelate semplici, visto che l'uomo è apparso subito molto
scosso, ma determinante è stato poi l'impianto di
videosorveglianza del palazzo. Dalle immagini raccolte dalle
telecamere, l'Arma è infatti riuscita ad identificare "senza
alcun dubbio", da alcuni particolari dell'abbigliamento, sia la
giovane, risultata già nota per altri fatti legati al mondo
degli stupefacenti, sia il tunisino.
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