Per quasi quattro secoli è stata
l'unica "finestra" con il mondo esterno. Il Covid poi, per la
prima volta nella storia del monastero e della Congregazione
delle Cappuccine ne ha imposto la chiusura. Ora però dopo mesi
di stop, la storica "ruota" del monastero di clausura di Santa
Veronica Giuliani di Città di Castello, inaugurato nel 1643,
riapre i battenti seppur attraverso necessari e inevitabili
accorgimenti dettati dalla pandemia. Il monastero (con la
badessa madre Giovanna e le altre sette "sorelle") ha optato per
un nuovo modo di essere presente nella vita delle persone, in
sicurezza, realizzando uno sportello con grata in ferro e
plexiglas sulla porta in legno della portineria. Se poi c'è
bisogno di ricevere un oggetto o di donare qualcosa, si toglie
temporaneamente il plexiglas grazie all'uso di una calamita.
Intanto le sorelle del monastero hanno scelto di lanciare un
messaggio attraverso le testimonianze scritte ai tempi della
Santa con l'ausilio delle foto scattate durante il lockdown. Nel
calendario "Laus Deo" (realizzato da Petruzzi editore e
Cartoedit), i fotografi amatoriali Silvio Ficarra e Giuseppe
Marsoner hanno saputo cogliere in dodici scatti l'essenza del
quotidiano, il ripetersi delle "piccole cose" nei gesti di
carità, di ringraziamento e di gioia di vivere. Il sindaco,
Luciano Bacchetta e l'assessore alle Politiche sociali, Luciana
Bassini, hanno ringraziato le sorelle per il prezioso lavoro
editoriale "di grande significato storico, culturale e sociale e
per la loro presenza plurisecolare accanto alla comunità
locale". Il calendario potrà essere richiesto scrivendo a questa
mail: calendario.svg@gmail.com. Altre informazioni direttamente
sul profilo Facebook del monastero o al sito
www.santaveronicagiuliani.it,
info@santaveronicagiuliani@gmail.com. Le offerte saranno
destinate alla manutenzione del Monastero e al riscaldamento.
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