Il Wwf e un pool di associazioni
ambientaliste chiedono alla Regione Umbria di annullare o
revocare l'ordinanza con la quale si permette ai cacciatori, il
9 e 10 gennaio, di "svolgere la loro attività sconfinando dal
proprio comune di residenza nonostante sia arancione la
classificazione della regione nella lotta al Covid".
"Ordinanza che va in contrasto con le disposizioni contenute nel
dpcm del Governo e con le norme sulla caccia", sottolinea il
Wwf. Che aggiunge: "E' chiaro quindi che per la presidente della
Regione Umbria, mentre tutti i normali cittadini devono
rinunciare ad una passeggiata in montagna fuori dal proprio
comune o anche a svolgere una serie di attività economiche, i
cacciatori possono muoversi liberamente su tutto il territorio
regionale". "La caccia - sottolinea l'associazione ambientalista
- è una discutibile attività ludico-ricreativa che non ha
valenza economica". "L'illegittimità delle disposizioni di
questo provvedimento regionale è del tutto evidente", afferma il
Wwf.
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