Da una
cooperativa di Città di Castello, la Ceramiche Noi, arriva un
piatto garantito - assicurano - antibatterico al 99,9 per cento.
Per il quale è stato già depositato il brevetto presso il
Ministero dello Sviluppo economico.
L'azienda spiega che prodotti similari fino ad ora erano
sviluppati "a freddo" sui piatti che nel tempo perdono la loro
efficacia, ma "è la prima volta" che si testa una marchiatura a
caldo che trasmette alla stoviglia la particolarità "a vita".
La cooperativa è composta da 11 operai di Ex-Ceramisia di
Città di Castello che uniti nella nuova realtà imprenditoriale e
grazie al supporto di Legacoop Umbria hanno fondato Ceramiche
Noi.
"Il deposito di questo brevetto - dice Lorenzo, responsabile
commerciale dell'azienda - è per Noi motivo di grande orgoglio,
non è solo un traguardo ma un nuovo punto di partenza".
"E' davvero una notizia straordinaria di resilienza - ha
affermato Luciano Bacchetta, sindaco di Città di Castello -
speranza e grande ingegno".
Agli operai di Ceramisia di Città di Castello era stata
comunicata la delocalizzazione in Armenia ad agosto 2019. Dopo i
primi attimi di sconforto, messi si fronte alla possibilità di
perdere il lavoro, i dipendenti hanno però deciso di investire
nel futuro proprio e del territorio. Si sono quindi uniti in
cooperativa ed hanno fondato Ceramica Noi, acquistando i
macchinari utilizzati dalla vecchia proprietà e affittando il
capannone. "Tutti per uno un sogno per tutti " recita lo slogan
impresso sulla pelle con un tatuaggio dei dipendenti. E così
hanno riconquistato i vecchi clienti, per il 90 percento negli
Stati Uniti, riuscendo a non fermare la produzione e ripartendo
con la produzione.
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