Si chiama "Io riesco" ed è il
progetto, applicato presso i quattro istituti di pena umbri, con
cui si dà modo a 30 reclusi di scontare gli ultimi 18 mesi di
detenzione in una struttura ricettiva di Perugia. Promosso
dalla Regione Umbria attraverso uno specifico finanziamento di
140 mila euro da parte di Cassa delle Ammende, e gestito da
"Frontiera Lavoro", il progetto ha l'obiettivo di dare una
risposta, certo non risolutiva, al problema del sovraffollamento
in questa stagione di emergenza sanitaria.
"L'intervento - spiega il coordinatore Luca Verdolini - è
rivolto a quei detenuti che possono scontare gli ultimi 18 mesi
di detenzione all'esterno del carcere, ma sono sprovvisti di un
domicilio. I beneficiari indicati dal magistrato di sorveglianza
sconteranno il residuo di pena presso la struttura individuata e
saranno sottoposti alle misure di tutela previste dagli Uffici
per l'esecuzione penale esterna del ministero della Giustizia.
Continueranno, dunque, a essere a tutti gli effetti dei
detenuti, soggetti a restrizioni della loro libertà personale e
ai controlli di polizia".
I 30 carcerati coinvolti nel progetto saranno impegnati in
laboratori di addetto alla cucina, addetto alla manutenzione del
verde, addetto ai servizi di pulizia e addetto ai servizi di
segreteria al fine di favorire l'acquisizione di competenze
spendibili nel mercato del lavoro e favorirne l'orientamento.
Sono previste attività relative alla conoscenza della lingua
italiana per i detenuti stranieri, un laboratorio sulle
dipendenze e un'attività finalizzata all'educazione alla
legalità.
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