L'ex presidente della Regione
Umbria Catiuscia Marini, Pd, è stata rinviata a giudizio dal gup
di Perugia per associazione per delinquere in relazione ai
presunti concorsi pilotati all'ospedale di Perugia. Stesso
provvedimento per l'ex assessore regionale alla Sanità Luca
Barberini, per l'ex sottosegretario e segretario umbro del
Partito democratico Gianpiero Bocci, per l'ex direttore generale
dell'Azienda ospedaliera Emilio Duca e quello amministrativo
Maurizio Valorosi.
Secondo la ricostruzione accusatoria, Marini e gli altri
indagati si erano associati al fine di commettere una serie di
delitti contro la pubblica amministrazione "finalizzati alla
manipolazione sistematica dei concorsi pubblici banditi
dall'Azienda ospedaliera di Perugia e dall'Usl Umbria 1 per
garantire la vittoria o il posizionamento 'utile' in graduatoria
dei candidati "determinati dagli stessi associati". In
particolare Marini, Barberini e Bocci - hanno ritenuto i pm -
"creavano una vera e propria rete di sistema attraverso cui
condizionavano gran parte dei concorsi pubblici gestiti gestiti
dall'Azienda ospedaliera di Perugia e da altre aziende sanitarie
umbre". Fatti che secondo l'accusa sarebbero avvenuti dagli
inizi del 2018 a metà dell'aprile 2019.
Un'inchiesta che portò tra l'altro alle dimissioni dell'allora
presidente Marini e alle elezioni anticipate per la Regione
Umbria. "Affronteremo il processo fiduciosi di poter dimostrare
l'innocenza della mia assistita" ha detto il suo difensore,
l'avvocato Nicola Pepe.
Diversi i singoli episodi legati ai vari concorsi contestati a
oltre una trentina d'indagati coinvolti nell'udienza preliminare
e per alcuni il gup ha disposto il proscioglimento, mentre per
gli altri il rinvio a giudizio.
"Le accuse nei confronti di Duca - ha detto all'ANSA il suo
difensore, l'avvocato Francesco Falcinelli - sono state
ridimensionate. Per diversi degli episodi contestati d'è stato
il proscioglimento nel merito e le altre sono poche e marginali.
Siamo fiduciosi".
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