Torna a fermarsi l'attività
didattica in presenza nelle scuole primarie e secondarie di
diversi comuni dell'Umbria come ulteriore misura di contrasto
alla diffusione del virus.
Azione nella quale può di fatto inquadrarsi anche la decisione
dell'ospedale di Perugia di vietare l'accesso di congiunti,
visitatori e assistenze nelle aree di degenza non Covid.
Sul fronte delle scuole, una lettera del Servizio igiene e
sanità pubblica territoriale, seguita alle comunicazioni della
presidente della Regione Donatella Tesei e del Comitato tecnico
scientifico umbro, ha chiesto tra le misure più stringenti da
adottare per contenere la diffusione dei casi di Sars-Cov-2 lo
stop alle lezioni in presenza. Trentuno i Comuni interessati in
quanto presentano una maggiore incidenza di casi e nei quali i
sindaci stanno adottando ordinanze che riguardano le scuole di
primo e secondo grado, chiuse per 14 giorni. Tra quelli che
hanno annunciato di avere provveduto Perugia (dove il coprifuoco
è già stato anticipato alle 21), Foligno, Gubbio e Amelia.
La Direzione generale dell'Azienda ospedaliera di Perugia ha
intanto annunciato la chiusura degli accessi nelle aree di
degenza non Covid-19 per potenziare le misure già in atto per il
contenimento della pandemia. Visitatori e congiunti potranno
consegnare eventuali beni personali di prima necessità al
personale infermieristico di reparto solo dalle 12 alle 13. Per
le assistenze, potrà essere "attentamente valutata" la presenza
in alcuni reparti limitatamente ai casi di "assoluta necessità".
Proprio gli ospedali continuano a essere sotto pressione per
la pandemia. Continua infatti a crescere il numero dei
ricoverati, oggi 421, sei in più di ieri, 58 dei quali, quattro
in più, nelle terapie intensive. Registrati nell'ultimo giorno
143 nuovi positivi, 121 guariti e otto morti.
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