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Variante potrebbe spiegare più casi provincia Perugia

covid

Variante potrebbe spiegare più casi provincia Perugia

"Sono più diffusive" dice direttore Malattie infettive ospedale

PERUGIA, 03 febbraio 2021, 17:10

Redazione ANSA

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"Le tre varianti più conosciute del virus Sars-Cov-2 (inglese, Sud-africana e brasiliana) sono caratterizzate da una più elevata capacità diffusiva. Quindi potenzialmente, se si dimostrerà la circolazione di varianti virali nel territorio della provincia di Perugia, questo potrebbe aiutare a spiegare l'incremento dei casi osservato nelle ultime settimane in questa zona": a dirlo è la professoressa Daniela Francisci, direttore della Struttura complessa di Malattie infettive dell'Azienda ospedaliera. Lo fa rispondendo all'ANSA.
    La professoressa Francisci spiega anche come si è arrivati a individuare i due casi sospetti in Umbria. "Ogni mese - dice - vengono inviati dal laboratorio di microbiologia di Perugia, quello di riferimento regionale, dei campioni (tamponi naso faringei) random all'Istituto superiore di sanità per il programma di sorveglianza nazionale. I due campioni 'sospetti' per la variante brasiliana facevano parte del lotto di quelli inviati l'8 gennaio scorso. Altri 42 campioni con caratteristiche sospette sono stati inviati sempre all'Iss e i risultati saranno disponibili nei prossimi giorni".
    Riguardo alla protezione offerta dai vaccini, la professoressa Francisci sottolinea che secondo "i dati disponibili quelli a Rna (Pfizer e Moderna) che vengono utilizzati sono altamente efficaci, proteggendo dalla malattia circa il 95% dei vaccinati".
    "La protezione - aggiunge - non è immediata ma si sviluppa una settimana dopo la seconda dose. Al momento non ci sono dati che indichino una perdita di attività dei vaccini nei confronti delle varianti, ma ulteriori studi sono in corso. Per quanto riguarda i soggetti guariti da Covid, i casi di reinfezione descritti sono rarissimi. Al momento non abbiamo dati sulla possibile reinfezione di un guarito da parte di virus modificato".
   

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