Trecento
chilometri al giorno e quattro ore di macchina tra andata e
ritorno per mettere in piedi il nuovo governo. Mario Draghi, al
termine delle consultazioni romane, sembra avere deciso di fare
ritorno nel suo "buen ritiro" di Città della Pieve.
Il presidente del Consiglio incaricato ha fatto ritorno, in
serata, nel borgo umbro sia il giorno in cui è salito al
Quirinale per ricevere dal presidente della Repubblica, Sergio
Mattarella, il mandato di far nascere il nuovo esecutivo, sia
nella giornata di ieri dopo il primo giro di incontri con le
forze politiche. Stamani, così come era accaduto ieri mattinata,
Draghi è ripartito di buon'ora per Roma - destinazione
Montecitorio - in tempo utile per proseguire le consultazioni.
E' probabile, parlando con alcuni pievesi che conoscono le
abitudini e la riservatezza dell'ex presidente della Bce, che
pure questa e domani sera Draghi decida di fare ritorno nella
sua casa umbra, un casolare che si intravede dal campo sportivo
del paese.
La scelta del premier incaricato, ipotizzano i suoi
concittadini umbri, sarebbe soprattutto dettata dalla pace e
dalla serenità che Citta della Pieve e i suoi abitanti sanno
garantire a Draghi da una quindicina di anni a questa parte.
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