Oltre 8 mila metri quadri di terreno e 16 mila 200 tonnellate di rifiuti ferrosi speciali sono stati sequestrati dal comando provinciale della guardia di finanza di Terni ad una società di Avigliano Umbro specializzata nel commercio all'ingrosso di rottami, accusata di gestione illecita di rifiuti. Denunciato il rappresentante legale dell'azienda, nella quale sono stati scoperti quello che vengono ritenuti un deposito incontrollato di rifiuti, i cui cumuli raggiungevano un'altezza di circa 10 metri, e uno scarico abusivo di acque reflue industriali provenienti da un'area utilizzata in modo abusivo.
L'operazione è stata condotta insieme alla sezione aerea di Pratica di Mare delle fiamme gialle e ha preso le mosse da una più vasta e programmata missione di volo svolta con l'elicottero AW139.
A seguito della successiva convalida della misura cautelare del sequestro preventivo del terreno e dei rifiuti, sono state fornite alla società le necessarie prescrizioni, con la collaborazione dell'Arpa, per ripristinare i luoghi in sicurezza nel tempo massimo di 120 giorni.
"Le contestazioni mosse riguardano rifiuti non pericolosi, il cui stoccaggio temporaneo e la movimentazione è regolarmente autorizzata, nelle aree di riferimento, risultando proprio il 'core business' della società che opera, con successo, dagli anni '80": è quanto precisa in una nota l'avvocato Luca Passoni, difensore della legale rappresentante dell'azienda di Avigliano Umbro accusata di gestione illecita di rifiuti dalla guardia di finanza di Terni, che ha proceduto al sequestro preventivo di 8 mila metri quadri di terreno e di 16 mila 200 tonnellate di rifiuti ferrosi speciali. La società, continua il legale, è "regolarmente autorizzata allo svolgimento delle attività di raccolta, classificazione, trattamento e commercio rottami ferrosi da parte del Comune di Avigliano Umbro, della Provincia di Terni e della Regione Umbria, ciascuno per le rispettive competenze". Quanto contestato dalla gdf nel sito in cui viene svolta l'attività è, sempre a detta dell'avvocato Passoni, "solo un'altezza ritenuta troppo elevata dei cumuli dei rottami stoccati che avrebbe potuto rappresentare pericolo per l'incolumità dei lavoratori in caso di caduta accidentale dei medesimi". Inoltre "tutte le autorizzazioni aziendali" sono state considerate "idonee e del tutto regolari" per l'esercizio dell'attività. Per porre immediatamente in sicurezza i cumuli, il difensore ha chiesto e ottenuto dal gip di Terni immediata autorizzazione all'ingresso nelle aree "attività già effettuata da tempo". Il sequestro, inoltre, nei prossimi giorni sarà al vaglio del giudice del riesame delle misure cautelari. "La società sta comunque regolarmente adempiendo, anche con l'ausilio di tecnico specializzato - conclude l'avvocato Passoni - alle prescrizioni impartite dall'Arpa senza alcun pregiudizio per l'attività".
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