"Addio Maestro". Così anche
Umbria Jazz si è unita al vasto coro di voci che in queste ore
stanno piangendo la scomparsa di Chick Corea. Un post sulla sua
pagina facebook ha annunciato la morte del grande pianista,
avvenuta lo scorso 9 febbraio a 79 anni a causa di una rara
forma di cancro che era stata solo di recente scoperta.
Rimpianto ancora maggiore per il festival, visto che moltissime
sono state le sue presenze sul palco di Perugia.
E sarebbe dovuto essere per l'ennesima volta anche uno dei
protagonisti della prossima edizione di luglio.
"Oltre cinquanta anni da protagonista della scena del jazz - si
legge nel saluto di Umbria jazz - più di cinquanta album
pubblicati, Corea, da pianista e da compositore, ha riversato in
una miriade di formule e progetti, una versatilità che non ha
eguali: piano solo, grandi duetti (tra i quali quelli con
Stefano Bollani e Herbie Hancock, proprio a Umbria Jazz),
straordinari trii, classiche formazioni jazz, ensemble da camera
e orchestre sinfoniche, free jazz e fusion, post bebop e generi
latini".
Le strade che Chick Corea ha percorso nell'arco della sua
incredibile carriera (23 Grammy per lui, nessun musicista jazz
ne ha vinti di più, con 67 nomination) sono quindi moltissime ed
in pratica, conclude Umbria Jazz, "ricostruiscono quasi
completamente lo sviluppo del jazz moderno e contemporaneo".
Queste invece le parole con cui lo stesso musicista ha voluto
lasciare i suoi tantissimi ammiratori: "Voglio ringraziare tutti
coloro che durante il mio viaggio mi hanno aiutato. Mi auguro
che coloro che hanno sentore di poter scrivere, suonare e fare
performance lo facciano. Se non lo fate per voi stessi almeno
fatelo per noi. Il mondo non solo ha bisogno di più artisti, è
anche molto divertente esserlo".
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