La bellezza di
Castelluccio di Norcia rispecchia nei laghetti che si sono
formati, con lo sciogliersi della neve, sul Pian Grande.
Riflessi che rendono ancora più magico questo luogo dell'anima
sui monti Sibillini, che qualcuno chiama il Tibet italiano.
Quel che resta del borgo, completamente distrutto dal
terremoto del 2016, è avvolto da un manto bianco che in parte
nasconde le macerie e le profonde ferite inferte dal sisma.
Castelluccio, come tutta l'intera provincia di Perugia, è in
"zona rossa" per i contagi Covid che si sono registrati negli
ultimi tempi. Ma quassù, a quasi 1.500 metri di quota, non c'è
nessuno. A regnare è il silenzio, spezzato solo dal canto degli
uccelli che, malgrado ancora la tanta neve, annunciano la
primavera che verrà e dal passaggio della polizia locale che
sorveglia il territorio.
Se i laghetti improvvisati e lo scenario da cartolina regalano
scorci indimenticabili, all'orizzonte della grande piana restano
problemi vecchi e nuovi, come le tre tensostrutture della
Protezione civile per il ricovero degli attrezzi agricoli ancora
senza teloni, dopo che il vento l'ha strappati nei mesi scorsi.
Ma a margine della grande bellezza ci sono anche i negozi e i
ristoranti chiusi.
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