Meno rifiuti ed emissioni di gas
serra, più efficienza nell'uso dei materiali e dell'energia:
"trend positivo" per gli indicatori ambientali registrati
dall'Ast di Terni, che nell'anno fiscale 2018/2019 ha investito
circa 35 milioni di euro sul fronte della tutela ambientale e
5,5 in eco-innovazione. E' quanto emerge dal secondo bilancio di
sostenibilità, redatto volontariamente dall'azienda in
collaborazione con la società Greening Marketing Italia e
presentato oggi in una conferenza online. Dal report emerge che
il 76,5% dei metalli utilizzati dall'acciaieria proviene da
riciclo (rottami), mentre la quantità di rifiuti per unità di
prodotto si è ridotta del 14,3% nell'ultimo triennio. Nello
stesso periodo si sono ridotte del 9% anche le emissioni di gas
ad effetto serra, sempre per unità di prodotto. La società ha
inoltre realizzato un impianto di recupero del calore per la
generazione di vapore, il primo in Italia di questo tipo, che
consente di risparmiare 15 milioni di tonnellate di gas ogni
anno (con 30 mila tonnellate di emissioni di CO2 evitate).
Prosegue poi il progetto di recupero e riutilizzo delle scorie
con la società finlandese Tapojarvi (per un investimento di
circa 60 milioni di euro), così come quello di
rinaturalizzazione del parco scorie, attraverso la realizzazione
di un parco pubblico, anche se con tempi di realizzazione non
ancora certi. Sul fronte della sicurezza sul lavoro, l'indice di
frequenza degli infortuni si è attestato a 3,4, rispetto ad un
valore medio di 22 in aziende simili del settore siderurgico.
"La sostenibilità in tutte le sue accezioni, ambientale,
sociale, economica - ha commentato l'amministratore delegato
Massimiliano Burelli presentando il documento - non è per Ast
uno slogan ma un valore, perché l'azienda vuole contribuire alla
salvaguardia del clima e ad una crescita economica sostenibile".
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