Sono quasi 63.000 gli uccelli
acquatici svernanti censiti nelle principali zone umide
dell'Umbria, a fronte dei 54.000 del 2020, appartenenti a 52
diverse specie, fra cui alcune rare in Italia. E' uno dei dati
ritenuti più significativi dell'attività di monitoraggio che si
è svolta nello scorso gennaio, con il coordinamento
dell'Osservatorio faunistico regionale, nell'ambito del progetto
internazionale Iwc (International waterbird census) al quale
l'Umbria prende parte da oltre un trentennio.
"I dati raccolti - sottolinea l'assessore all'Ambiente della
Regione Umbria, Roberto Morroni - evidenziano come le zone umide
umbre giochino un ruolo importante per la conservazione degli
uccelli acquatici, in particolare il Lago Trasimeno che si
conferma come sito di rilevanza internazionale, con quasi 53
mila individui ospitati, appartenenti a 36 specie. Nelle sette
zone umide in cui è stato svolto il monitoraggio invernale, si
registra inoltre un incremento dell'avifauna svernante,
indicatore di qualità ambientale e biodiversità. Una banca dati
che fornisce informazioni utili sugli andamenti delle
popolazioni delle varie specie riguardo alla salvaguardia
dell'avifauna e alla programmazione della gestione delle zone
umide".
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