"Non basta un ramocello di
mimosa per dare la giusta importanza all'8 marzo", dice Teresa
Perrone, presidente di Fidapa -Perugia, la federazione delle
donne Arti, Professioni e Affari.
" Il cammino da compiere - aggiunge - è tutt'altro che
concluso e per giudizio unanime siamo ancora lontani dal
constatare che le diseguaglianze sono state superate". La
pandemia ovviamente riduce le iniziative per la festa della
donna, ma Fidapa si è impegnata anche durante il lockdown per
tenere vivo il rapporto con le proprie associate attraverso la
partecipazione a conferenze in webinar.
"Abbiamo invitato ai nostri incontri online - aggiunge in una
nota la presidente Perrone - medici e ricercatori per capire
cosa occorre fare per sostenere le donne lavoratrici in questo
difficile momento di pandemia . Il tema che al momento più ci
preoccupa è legato alla vaccinazione. Prima raggiungiamo
l'obiettivo con l'immunità di gregge e prima potremo dare fondo
a tutte le nostre energie per assegnare alla donna il ruolo che
merita nel mondo del lavoro". Quando la pandemia sarà finita,
Fidapa Perugia si propone di organizzare visite ad alcuni tesori
artistici della città e dintorni. Ad esempio la visita a Palazzo
Montesperelli, La Posta dei Donini, la chiesa di San Severo,
dove è conservato un preggievole affresco di Raffaello, la
Galleria Nazionale dell'Umbria con le sue opere, visitate ogni
anno da migliaia di appassionati. "Fare per fare la differenza"
è il motto delle socie della Fidapa di Perugia e così sono state
intraprese iniziative concrete anche durante la prima fase della
pandemia, devolvendo risorse all'ospedale Santa Maria della
Misericordia e alla Caritas per finanziare progetti sanitaria e
sociali, come l'acquisto di latte per le mamme in difficoltà.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA