"Ho votato con piacere e
convinzione per Enrico Letta. Tra le tante cose giuste che ha
detto vorrei citare quelle che mi paiono centrali. Una grande
battaglia per lo Ius soli, che significa per noi tutto: diritti,
costituzione lavoro, società, uguaglianza, dignità e umanità. Su
questo il Partito democratico sfiderà il governo Draghi e le
forze politiche che lo sostengono": lo ha sottolineato il
commissario del Pd dell'Umbria Enrico Rossi.
"Per andare avanti servirà un partito rinnovato nelle forme e
nelle regole, ha detto il nuovo segretario" ha ricordato l'ex
presidente della Toscana su Facebook. "Per battersi contro il
correntismo al nostro interno e contro il trasformismo in
Parlamento - ha aggiunto -, per la piena attuazione dell'art. 49
della carta costituzionale. Allo stesso tempo, ha chiarito,
bisognerà consolidare il profilo dei valori, con la battaglia
delle idee, con lo studio e la militanza. Per rendere davvero la
nostra comunità libera e inclusiva verso chi è escluso per
ragioni sociali, di genere, culturali e anagrafiche. Anzitutto
le donne e i giovani. Il messaggio più chiaro e lungimirante è
stato quello del nostro rapporto col potere. Possiamo vivere e
lottare senza l'ossessione del potere, ha chiarito, è proprio
grazie a questa libertà dall'ossessione del governo potremo
tornare a vincere e esserci, nel paese e tra le persone. Per
farlo però sarà necessario costruire alleanze, sociali e
politiche, a partire da Giuseppe Conte e il nuovo Movimento
Cinque Stelle, con cui ormai ci accomunano scelte e visioni
generali sui temi e le politiche della salute, del lavoro,
dell'ambiente, del Mezzogiorno e della ricostruzione dello
Stato. Per fare tutto questo Enrico ha indicato una strada
giusta: aprire una grande discussione, dandoci il tempo
necessario, affiancando e ascoltando tutti gli italiani, in uno
dei momenti più difficili della storia umana e globale. Per
questo partiremo dai circoli, dai territori e quando la
situazione sanitaria ce lo consentirà torneremo in strada, nelle
piazze, nelle Agorà democratiche".
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