In Umbria, più di una impresa su
tre - il 37,5% - ha intenzione di utilizzare i finanziamenti
europei e i fondi comunitari. A dirlo è un'indagine condotta da
SiCamera e InfoCamere su oltre 32mila imprese italiane
nell'ambito del progetto Sisprint (Sistema integrato di supporto
alla progettazione degli interventi territoriali), svolta da
Unioncamere e dall'Agenzia per la Coesione territoriale e
finanziato dal Pon Governance e Capacità Istituzionale
2014-2020.
Ma per riuscire a raggiungere l'obiettivo e potersi avvalere di
queste risorse, le imprese chiedono di "essere messe nella
condizione di abbattere un ostacolo, forse il più duro, che
immancabilmente finirà per presentarsi: l'eccesso di burocrazia"
spiega la Camera di commercio dell'Umbria in una nota.
Per il presidente dell'ente camerale "le imprese sono
consapevoli dell'importanza di accedere ai finanziamenti europei
e ai fondi comunitari, ma temono che la partita sarà complicata,
al solito da una burocrazia ipertrofica". "Molte imprese,
soprattutto le micro e le pmi - aggiunge - rischiano di restare
escluse da flussi di risorse che avranno una importanza
strategica decisiva per la ripartenza post Covid. Il sistema
delle imprese può farcela, ma servono azioni rapide ed efficaci
di semplificazione delle procedure amministrative, a cominciare
dall'utilizzo di un linguaggio semplice nei bandi e nella
modulistica. E, ovviamente con il prestare efficaci programmi di
assistenza tecnica per le imprese. La pandemia e la discussione
intorno alle nuove risorse europee potrebbero essere all'origine
della rinnovata attenzione delle imprese all'utilizzo dei
finanziamenti della Ue. Ma le difficoltà imposte dalla
burocrazia sono serie: solo per affrontare la stesura e la
presentazione delle domande, una impresa su due lamenta la
difficoltà di adempiere alle richieste".
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