L'abbazia di Sant'Eutizio
di Preci, ferita in modo grave dai terremoti del 2016, sarà
ricostruita in poco più di tre anni grazie a un'ordinanza
speciale del commissario straordinario, Giovanni Legnini. A
comunicarlo è la diocesi di Spoleto-Norcia.
Nel centro di comunità della parrocchia a Preci, è stato
avviato ufficialmente il tavolo tecnico-giuridico per il
recupero del complesso. Erano presenti anche il commissario
Legnini, l'arcivescovo di Spoleto-Norcia, mons. Renato Boccardo,
e il sindaco di Preci, Massimo Messi.
A Legnini è stata consegnato il progetto ritenuto più
funzionale e che prevede il consolidamento della rupe e la
ricostruzione del complesso abbaziale nella sua interezza,
compreso il campanile. Esteticamente, dunque, tutto sarà come
prima, ma lo scheletro sarà realizzato con le tecniche
antisismiche più all'avanguardia.
Si è scelto di procedere al recupero-ricostruzione unitario
dell'Abbazia - è stato detto nel corso dell'incontro - e quindi
i lavori per la chiesa, il complesso adiacente e il campanile
procederanno di pari passo.
"Sono grato a mons. Boccardo e alla Diocesi - ha detto il
commissario - per aver messo a disposizione i tecnici per il
piano di fattibilità di Sant'Eutizio. È stato fatto un ottimo
lavoro di squadra. Da domani saremo al lavoro per scrivere
un'ordinanza specifica per la sola Abbazia di Sant'Eutizio, dove
ci sarà tutto il supporto tecnico-giuridico necessario e che
permetterà anche di comprimere significativamente i tempi di
recupero, stimati in circa tre anni".
"Dopo tanta attesa e tanta frustrazione ci siamo" ha
sottolineato monsignor Boccardo. "L'Abbazia di Sant'Eutizio,
insieme con la Basilica di San Benedetto a Norcia ha aggiunto -,
è per la diocesi simbolo eloquente di fede, di arte, di storia,
di cultura e di vita. Si è lavorato sinergicamente per giungere
ad progetto globale di recupero".
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