La protesta dei lavoratori e delle
lavoratrici dello spettacolo contro il bando del Comune di
Foligno, creato per l'iniziativa "Estate al Trinci", è arrivata
fino in piazza. Una rappresentanza di artisti, tecnici e
maestranze, nel rispetto delle norme anti-Covid, ha manifestato,
insieme ad associazioni e sindacati, per esprimere dissenso nei
confronti dell'avviso pubblico indetto per la creazione di una
rassegna estiva di eventi da svolgere nella suggestiva corte di
Palazzo Trinci.
"Lavori nello spettacolo? Non ti pago" è lo slogan che
presentava la protesta nella centrale piazza della Repubblica a
cui hanno aderito i sindacati umbri del settore, oltre all'Adu
(attrici attori danzatrici danzatori uniti dell'Umbria) e ad
altre associazioni.
Il bando, così come scritto inizialmente, prevedeva che le
prestazioni artistiche ricercate non fossero retribuite, se non
da fondi o sostegni procurati dagli stessi artisti. Dato che il
bando prevedeva pure l'ingresso gratuito agli eventi, secondo
gli organizzatori della mobilitazione "non offriva così la
possibilità ai lavoratori dello spettacolo di percepire un
adeguato compenso per il lavoro svolto".
Il Comune è poi intervenuto, annunciando una "integrazione".
Erano arrivati prima della manifestazione già segnali di
apertura con l'annuncio dell'opzione anche della bigliettazione,
"secondo le condizioni già operanti in altri spazi cittadini
dove si organizzano eventi". "Il bando non va corretto, va solo
ritirato" secondo il pianista Giovanni Guidi.
Ad inizio della manifestazione è comunque arrivato anche
l'annuncio, come hanno fatto sapere gli organizzatori, che il
Comune li ha convocati per un incontro, sottolineando che "non
si è mai inteso penalizzare l'attività lavorativa di chicchessia
ed in qualsivoglia settore la si esprima, tanto più in un
contesto economico-sociale complesso come quello attuale".
Anche Jazz Italian Platform (la rete più importante dei festival
jazz italiani), sulla base delle informazioni riguardanti alcuni
bandi estivi, ha invitato tutte le amministrazioni pubbliche "a
favorire, in ogni modo possibile, la ripresa dell'attività dei
lavoratori dello spettacolo, una delle categorie più colpite
dalle conseguenze della pandemia".
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