"Ritirare subito il patrocinio
dell'Assemblea legislativa dell'Umbria e delle altre Istituzioni
all'evento 'Todi Città del libro', sul quale sta emergendo una
preoccupante contiguità con i gruppi di destra e con la casa
editrice Altaforte, già esclusa dal Salone del libro di Torino
per le sue posizioni": a chiederlo è il capogruppo regionale del
Partito democratico, Tommaso Bori, in merito al Festival
organizzato a Todi "e che vede tra gli organizzatori ambienti di
estrema destra, la destra peggiore, fanatica ed estremista".
"Offrire un palcoscenico a queste realtà - sostiene Bori in
una nota - è un errore che dobbiamo contrastare, spiegando
l'incostituzionalità di certe posizioni ormai antistoriche e che
invece, le Istituzioni guidate dalla Lega stanno colpevolmente
assecondando. Nella delibera della Giunta comunale,
l'organizzatore dell'evento sembrerebbe l'associazione Castelli
di Carta di Cernusco sul Naviglio: un'entità che sembra esistere
(permetteteci il facile gioco di parole) solo sulla carta. Il
dominio associazionecastellidicarta.it è addirittura di
proprietà di un'azienda di abbigliamento simbolo della destra,
amministrata da Francesco Polacchi, dirigente di CasaPound
nonché editore proprio di Altaforte, la cui libreria è spesso
teatro di manifestazioni nostalgiche a base di saluti romani e
cori fascisti. Stiamo parlando di una casa editrice espulsa dal
Salone del Libro di Torino, diretta proprio da Polacchi che si
dichiara estimatore di Mussolini, reputandolo 'il miglior
statista italiano'. Il numero di telefono sui contatti del
Festival sembrerebbe poi essere lo stesso della casa editrice".
"È inaccettabile - sottolinea Bori - che una iniziativa così
discussa, venga patrocinata dalle Istituzioni. Non è una
questione di appartenenza politica o di diversità di visioni. È
una questione di civiltà, di dare palcoscenico a realtà
anticostituzionali, che si sono distinte solo per campagne
d'odio e di violenza e che non possono invece trovare spazio
nella terra di San Francesco e Aldo Capitini".
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