Si sarebbe resa protagonista di
ingiurie, minacce, sopraffazioni ed episodi di violenza fisica
nei confronti del suo assistito - un 38enne affetto da una grave
patologia di natura psichica - una badante di 59 anni nei
confronti della quale la polizia di Stato ha dato esecuzione
alla misura cautelare del divieto di avvicinamento disposta dal
Gip presso il Tribunale di Perugia.
Secondo quanto riferisce la questura, la donna, originaria
della Repubblica Ceca ma stabilitasi da anni a Perugia, avrebbe
addirittura approfittato della vulnerabilità del suo assistito
per sedurlo al fine di carpirgli somme di denaro o di ottenere
la disponibilità della sua autovettura.
Dagli accertamenti svolti dalla squadra mobile della questura di
Perugia sotto il coordinamento della locale procura della
Repubblica, è emerso che la donna, alla quale viene contestato
il reato di atti persecutori, era stata assunta nel marzo scorso
da una coppia di cittadini statunitensi affinché si prendesse
cura del figlio.
Quando, dopo poche settimane, la coppia si è resa conto di aver
affidato il figlio alla persona sbagliata, ha chiesto alla
cittadina ceca di lasciare immediatamente l'abitazione.
Per tutta risposta, la donna avrebbe iniziato a minacciare di
morte e a offendere anche i genitori del suo assistito,
arrivando ad alzare le mani nei loro confronti e terrorizzandoli
sino al punto che, negli ultimi 15 giorni, la coppia aveva
preferito lasciare il proprio domicilio trasferendosi in
albergo.
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