La Chiesa cattolica ha da oggi una
santa in più. Si tratta di Margherita di Città di Castello, la
religiosa vissuta a cavallo fra il 13/o e il 14/o secolo,
venerata finora come beata e che papa Francesco ha proclamato
santa con un atto di "canonizzazione equipollente", quindi senza
la normale procedura prevista per le santificazioni. Ricevendo
oggi in udienza il cardinale Marcello Semeraro, prefetto della
Congregazione delle Cause dei Santi, il Pontefice ha infatti
confermato le conclusioni della Sessione Ordinaria dei cardinali
e vescovi, membri della Congregazione, e ha deciso di estendere
alla Chiesa universale il culto della Beata Margherita di Città
di Castello, del Terz'Ordine dei Frati Predicatori; nata intorno
al 1287 a Metola e morta a Città di Castello il 13 aprile 1320,
iscrivendola nel catalogo dei Santi (Canonizzazione
Equipollente). La canonizzazione della religiosa avviene mentre
sono ancora in corso a Città di Castello le celebrazioni per il
settimo centenario della morte. Margherita nacque cieca, a
Metola, presso Mercatello sul Metauro (Pesaro e Urbino). I
genitori, dopo aver chiesto invano il miracolo della guarigione,
abbandonarono la bimba, che alcune donne del popolo raccolsero e
ospitarono a turno. Più tardi fu allontanata da un monastero,
perché la sua vita suonava come severo rimprovero a religiose
dissipate e tiepide. Allora Margherita si rivolse al Terz'Ordine
della penitenza di San Domenico ed abbracciò con generosità il
programma di preghiera e di penitenza fino all'incontro
definitivo con Cristo. Nutrì tenera devozione per la sacra
Famiglia. Il suo corpo incorrotto si venera nella chiesa di San
Domenico a Città di Castello. Papa Paolo V, nel 1609, concesse
ai Domenicani di quella città la Messa e l'Ufficio propri. Il 6
aprile 1675 Papa Clemente X estese tale privilegio a tutto
l'Ordine. Nel 1988 il locale Vescovo di Urbino e Città di
Castello l'ha proclamata Patrona Diocesana dei non vedenti.
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