"Serve un ripensamento generale
del Servizio sanitario regionale. Per ripartire con un nuovo
modello occorre innanzitutto investire sul capitale umano": a
dirlo è Marco Coccetta, segretario regionale di Cimo Umbria, il
sindacato dei dirigenti medici. "L'accordo firmato con la
Regione Umbria per la definizione dei ristori Covid, circa 100
euro mensili dall'inizio della pandemia ad oggi, e per la
retribuzione del lavoro disagiato dei medici, mi auguro che
possa essere l'inizio di una nuova stagione tra le
organizzazioni sindacali e la nuova direzione sanitaria",
aggiunge.
"L'emergenza pandemica - spiega Coccetta - ha evidenziato
chiaramente delle criticità nell'organizzazione sanitaria umbra,
ma al tempo stesso ha fatto emergere in maniera chiara il ruolo
e la centralità del medico e non va dimenticato che la dotazione
organica di questa regione, al momento dell'esplosione del
Covid, era sguarnita di oltre 300 medici. Malgrado questo siamo
riusciti a far fronte alla situazione, dimostrando che noi
medici siamo in grado di dare risposte concrete. Adesso tocca
alla politica fare altrettanto, mettendo il Servizio sanitario
regionale nelle condizioni migliori per operare, creando così
una sanità più rispondente alle esigenze delle persone. Se
investire sul capitale umano è il primo passo fondamentale,
altrettanto importante è la razionalizzazione della rete
ospedaliera".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA