E' l'omicidio l'ipotesi ritenuta
al momento più plausibile dagli inquirenti per la morte di un
ventiduenne di Bastia Umbra il cadavere del quale è stato
trovato in un fosso alla periferia di Perugia. Anche se non
viene del tutto esclusa la possibilità di un malore.
In corso nel massimo riserbo le indagini della squadra mobile
di Perugia coordinata dal procuratore aggiunto Giuseppe
Petrazzini.
A chiarire le cause della morte sarà l'autopsia che verrà
disposta dal magistrato. L'attenzione degli investigatori si
starebbe comunque concentrando su alcuni segni ritenuti sospetti
individuati sul collo della vittima. Che presentava anche alcune
escoriazioni di natura da chiarie.
Sul corpo comunque non sono state individuate lesioni così
evidenti da far già capire a cosa sia legato il decesso.
Poco lontano da dove era il cadavere, nudo, della vittima - in
una zona di campagna a Sant'Andrea delle Fratte - è stata
trovata l'auto della madre con i finestrini abbassati.
Dagli accertamenti è emerso che il ventiduenne aveva trascorso
la serata di martedì con degli amici dai quali si era poi
separato. Gli inquirenti stanno ora cercando di ricostruire i
suoi spostamenti e quindi cosa sia successo al giovane.
A dare l'allarme sono stati i familiari - i quali si sono ora
affidati agli avvocati Walter Biscotti e Brenda Ercolani - non
vedendolo rientrare a casa la scorsa notte. Quindi in mattinata
dei passanti hanno notato la vettura e poi il corpo, facendo
intervenire la polizia.
Il giovane è risultato incensurato e lavorava come benzinaio.
A Bastia è piuttosto conosciuto anche per avere giocato in
passato a calcio nella squadra locale. Appartiene a una famiglia
considerata tranquilla e di lavoratori.
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