Avrebbe evaso al fisco
oltre 8 milioni di euro una società umbra dedita al commercio di
veicoli scoperta da guardia di finanza nel corso di un'indagine
svolta in collaborazione con l' Agenzia delle dogane e dei
monopoli di Perugia.
Militari del nucleo di polizia economico-finanziaria della
guardia di finanza e funzionari del servizio antifrode
dell'Agenzia delle dogane hanno dato esecuzione - su delega
della procura di Spoleto - ad un decreto di sequestro preventivo
disposto dal Gip del Tribunale di Spoleto per tale importo, a
carico di una persona fisica e della società, quale profitto di
plurimi reati tributari ascritti alla stessa ditta.
Viene contestata l'emissione di fatture per operazioni
inesistenti per un imponibile accertato pari ad oltre 36 milioni
di euro. L'ipotesi è che possano essere state utilizzate due
diverse modalità fraudolente di evasione dell'Iva, l'uso di
falsa documentazione e l'interposizione fittizia di "società
fantasma" negli acquisti dei veicoli.
Le indagini che hanno dato luogo al procedimento, condotte in
collaborazione dalla guardia di finanza e dall'Adm, hanno
riguardato il cosiddetto "mercato parallelo" (ossia gli acquisti
di veicoli da soggetti diversi dalla casa madre) ed erano
rivolte ad accertare possibili elusioni fraudolente delle
disposizioni che impongono l'obbligo di versamento dell'Iva
dovuta sulla prima rivendita nazionale prima
dell'immatricolazione del veicolo, attraverso uno specifico
modello F24, senza possibilità di compensazione. Tale procedura
non si applica agli acquisti dei privati poiché, in tal caso,
l'imposta su valore aggiunto è versata nel Paese del fornitore.
All'atto dell'immatricolazione in Italia, va prodotta la fattura
di acquisto emessa dal fornitore Ue e un'autocertificazione
attestante l'avvenuto pagamento dell'Iva nello stato estero.
Sulla base di elementi desunti dalle banche dati in uso
all'amministrazione finanziaria e dell'analisi della
documentazione amministrativa e contabile sequestrata presso le
sedi della società e il domicilio dell'indagato, sono state
formulate ipotesi di reato - spiega la procura - relative agli
acquisti di oltre 1.700 autoveicoli nel periodo 2014-2019.
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