"L'annuncio del possibile aumento
del 40% dell'energia elettrica del ministro Cingolani ha
svegliato molti dal sogno che la transizione energetica potesse
essere un processo rapido e indolore": così Daniele Carissimi,
responsabile del Dipartimento energia Lega Umbria. "L'impennata
vertiginosa dei costi elettrici comporterà danni insopportabili
per imprese e famiglie. Non possiamo permetterlo, serve una
politica energetica che renda l'Italia il più possibile
indipendente da Stati esteri quanto all'approvvigionamento.
Basti pensare che oggi il nostro paese produce 4 miliardi di
metri cubi di gas all'anno, contro i 20 miliardi che riusciva a
produrre in passato" aggiunge.
"Dobbiamo tornare a produrre energia domestica - sostiene
Carissimi in una nota -, è ora di dire basta una volta per tutte
alle politiche del no. Iniziamo, tanto per iniziare, a
rilasciare permessi di ricerca, prospezione e coltivazione dei
giacimenti di gas oltre le 12 miglia marine e scriviamo il Piano
per la transizione energetica sostenibile pensando anche al
lavoro di migliaia di occupati nel settore che dobbiamo
salvaguardare. Ci vuole ambizione ma anche concretezza:
ambizione nel porsi gli obiettivi di decarbonizzazione previsti
dal Green deal europeo ma anche concretezza nel trovare
soluzioni che garantiscano la sostenibilità sociale ed
economica, oltre che ambientale, della transizione ecologica. Il
Governo Draghi è già intervenuto con provvedimenti urgenti per
calmierare i rincari di luglio ma la tendenza al rialzo dei
prezzi di elettricità e gas non è un fenomeno che si esaurirà
nel breve periodo. Oltre alle indispensabili misure di sostegno
a famiglie e imprese come gli sconti in bolletta di luce e gas
attraverso un potenziamento del bonus sociale, questa situazione
impone una visione pragmatica sull'utilizzo delle georisorse
nazionali che possono consentirci di ridurre la dipendenza
energetica dell'Italia dall'estero, come la Lega sostiene da
tempo".
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