Anteprima, a Città di Castello,
della mostra "Raffaello giovane e il suo sguardo", la cui
inaugurazine è in programma alla Pinacoteca comunale il 30
ottobre prossimo. Marica Mercalli, curatrice della mostra con
Laura Teza, ha parlato dei restauri connessi all'esposizione:
"Siamo intervenuti su importanti opere di Raffaello come i
frammenti della pala di San Nicola da Tolentino conservati nel
Museo di Capodimonte e lo stendardo della pinacoteca di Città di
Castello. I restauri delle opere esposte rappresentano uno dei
risultati duraturi della mostra".
Tullia Carratù, in rappresentanza dell'Istituto centrale del
restauro, si è soffermata sull'intervento di restauro dello
Stendardo: "Grazie alla lungimirante iniziativa del Comune di
Città di Castello e in accordo con la Soprintendenza
archeologia, belle arti e paesaggio dell'Umbria, l'Istituto
centrale per il restauro, diretto da Alessandra Marino, ha
nuovamente restaurato questa notevole prova giovanile
dell'Urbinate. Com'è noto, l'Istituto aveva già condotto
precedenti interventi conservativi dell'opera. Il restauro
appena compiuto ha affrontato con una nuova consapevolezza
critica il problema centrale dell'integrazione pittorica delle
due tele fortemente lacunose, operazione esclusa dai precedenti,
rigorosissimi e minimali interventi ispirati alle fondamentali
teorie di Cesare Brandi. Le metodologie di integrazione adottate
sono quelle utilizzate dall'Istituto, il tratteggio ad
acquarello e le velature, facilmente riconoscibili,
identificabili e del tutto reversibili. In questo modo è stato
possibile 'ricucire' e ricostituire in parte l'interezza
potenziale che le due tele originali conservano superando lo
stato di grave discontinuità e frammentazione del lacunoso
tessuto figurativo che provocava continue interruzioni e cesure
nella lettura generale delle immagini favorendone una migliore
leggibilità e apprezzamento delle loro straordinarie qualità
artistiche". L'anteprima sulla Mostra è proseguita con la
proiezione del video realizzato dalla Corale Marietta Alboni "Il
nostro Raffaello". In chiusura la presentazione del manifesto
della Mostra, che scopre a figura intera il San Sebastiano, già
introdotto negli inviti.
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