"I modelli matematici dicono che la curva dell'epidemia Covid in Umbria continua a scendere. E' piegata verso il basso e ormai a due settimane dalla riapertura della scuole non si vedono effetti negativi anche se continua a servire prudenza": è l'analisi del professor Luca Gammaitoni, fisico sperimentale dell'Università degli Studi di Perugia che studia i numeri della pandemia fin dal suo esordio. "Quale è la differenza rispetto allo scorso anno? I vaccini, che hanno un ruolo fondamentale" aggiunge rispondendo all'ANSA.
"Le cose vanno come avevamo previsto e auspicato - spiega ancora il professor Gammaitoni -, con l'Umbria che per l'evoluzione temporale della curva è leggermente avanti rispetto al resto d'Italia". Per il fisico sperimentale "sono ormai in discesa le curve di praticamente tutti i Paesi europei e ora anche degli Usa". "L'incognita - prosegue - sono i Paesi in via di sviluppo ed è lì che bisogna investire. Per proteggere le vite degli abitanti in queste aree del mondo ma anche per evitare che il virus torni poi a bussare alle nostre porte". Il rischio è, anche a suo avviso, quello di una possibile mutazione di Sars-CoV-2. "Il virus - spiega il professor Gammaitoni - è una macchina molecolare e il rischio è che a ogni replicazione possa cambiare forma. La stragrande maggioranza delle mutazioni peggiora il ceppo ma esiste la possibilità che qualcuna ne 'migliori' l'efficacia come è successo con la delta".
Per tutto questo secondo il professor Gammaitoni è "fondamentale" proseguire con la campagna di vaccinazione.
"Dobbiamo poter riprendere appieno - conclude - la nostra vita sociale, ricominciare ad andare a messa, al cinema e al teatro ma anche nei musei e a seguire gli eventi sportivi".
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