"Divisi si perde. Dalla matematica
non si scappa": l'on. Emanuele Prisco, portavoce di Fratelli
d'Italia per la provincia di Perugia, commenta così quanto
avvenuto alle comunali di Città di Castello. Dove il partito di
Giorgia Meloni e Forza Italia si sono presentati con un
candidato sindaco e la Lega con un altro (il centrodestra unito
governa tra l'altro la Regione Umbria), ottenendo entrambi poco
più del 21 per cento dei voti e mancando così il ballottaggio al
quale sono andati invece Luca Secondi, Pd-Socialisti, con il
33,6 per cento, e Luciana Bassini, M5s e civici, 23,5.
"Non si scappa, 21 e 21 fa 42 e quindi uniti saremmo andati
tranquillamente al secondo turno" ha detto Prisco rispondendo
all'ANSA. "Non siamo riusciti a trovare un punto d'equilibrio
sul territorio - ha sottolineato ancora l'esponente di FdI - e
speriamo che quanto successo a Città di Castello sia
d'insegnamento per il futuro. Non dobbiamo fare questi errori".
L'on. Prisco ha quindi spiegato che ad Assisi, dove il sindaco
uscente Stefania Proietti, Pd-M5s, si è riconfermata al primo
turno, "il centrodestra unito ha mancato il ballottaggio solo
per l'imponderabile mancanza di qualche decina di voti".
"Proietti - ha proseguito - ha superato infatti il quorum del 50
per cento per l'elezione diretta per pochi voti. A Spoleto
invece il nostro candidato è approdato al secondo turno come era
nelle aspettative".
Per Prisco Fratelli d'Italia ha ottenuto "un risultato
assolutamente importante" in provincia di Perugia. "A Città di
Castello - ha ricordato - siamo passati dal 5,5 per cento delle
precedenti amministrative al 12 per cento delle attuali, ad
Assisi dal 6,8 al 12,3 e a Spoleto dal 2,9 al 9 per cento".
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