I primi dati del progetto
"Tracciabilità isotopica dell'olio umbro" dimostrano
l'applicabilità di una interessante tecnologia all'avanguardia
al settore dell'olio d'oliva: una ricerca, promossa da
Confagricoltura Umbria e Fat con il supporto di Assoprol Umbria
e della Fondazione Edmund Mach, punta alla valorizzazione e alla
tracciabilità dell'olio umbro, al fine di tutelare i consumatori
e i produttori da eventuali contraffazioni e frodi in commercio.
"La tracciabilità isotopica è uno strumento volontario di
garanzia della qualità e specificità e, quindi, di
valorizzazione dell'olio, in questo caso umbro", spiega il
presidente di Confagricoltura Umbria Fabio Rossi. "L'analisi che
viene effettuata, oltre a definire le proprietà e le
caratteristiche minerali degli oli extravergini di oliva,
definisce la provenienza geografica creando un legame stretto
con il territorio e la sua storia, e tutela in questo modo il
consumatore, il prodotto e la salubrità dell'olio".
Si tratta, nello specifico, di uno strumento messo a
disposizione dei produttori olivicoli e dei consumatori che
garantisce, mediante l'utilizzo di tecniche analitiche e di
controllo, la qualità del prodotto e, soprattutto, la sua
provenienza geografica. Proprio l'analisi dei rapporti tra
isotopi stabili di bioelementi, sperimentata in Umbria per circa
tre anni in un progetto di innovazione finanziato dalla Regione,
ha dato risultati positivi.
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